Specialista in ortopedia e chirurgia della mano - Chirurgia artroscopica e protesica anca e ginocchio - medicina sportiva

Rigenerazione cartilaginea con cellule staminali

 

 

Nel ginocchio queste lesioni sono molto frequenti associate a lesioni legamentose e meniscali e difetti assiali e sono prevalentemente a carico del CFM(condilo femorale mediale) 58% e della F/R(femoro-rotulea) 17%.

La cartilagine ialina articolare non ha capacità rigenerativa, solo e scarsamente ripartiva con fibrocartilagine strutturalmente non uguale a quella danneggiata.

Ne consegue che queste lesioni hanno tendenza ad allargarsi, a diventare sempre più sintomatiche e coinvolgere tutta l’articolazione fino alla conclamata malattia artrosica irreversibile.

E’ auspicabile un trattamento precoce e duraturo di tali lesioni cartilaginee con le lesioni associate quindi ricostruzione dei legamenti, delle lesioni meniscali, ripristino di un corretto asse meccanico dell’arto.

Sino ad oggi le opzioni chirurgiche proposte prevedevano:

@ Microfracture o  stimolazione midollare

@ OATS o trapianti osteocondrali (singoli o multipli: mosaicoplastica)

@ Trapianto di condociti autologhi coltivati in soluzione (ACI) o su matrice (MACI)

Quest’ultima metodica in fronte a risultati clinici validi e duraturi presenta però l’inconveniente di richiedere 2 interventi chirurgici a distanza e alti costi di coltivazione e preparazione delle cellule da trapiantare

 

 

Oggigiorno l’utilizzo in “one stage” di cellule mesenchimali autologhe di origine midollare o adiposa veicolate ad una matrice di trasporto sembra fornire i risultati più incoraggianti.

 

 

 

Procedura di preparazione

 

1)Si aspirano 60 ml di concentrato midollare dall’ala iliaca con piccola incisione e profondità di 3 cm con varie aspirazioni.

2) L’aspirato midollare autologo viene processato in SO in circa 15’ con una resa di cellule mononucleate molto alto  (94%) con riduzione fino a 20 volte del volume

3) Preparazione della matrice veicolante delle dimensioni del difetto da riempire e riempimento con la soluzione di mononucleati concentrati

4) Innesto a cielo aperto del trapianto nella o nelle zone ben delimitate e fissazione con colla di fibrina

I vantaggi di questa metodica sono:

a)      Intervento “one step” in una sola soluzione chirurgica

b)      Trapianto di cellule mesenchimali (contenute tra le cellule mononucleate di derivazione dagli adipociti o dal midollo osseo) totipotenti in grado di differenziarsi in varie linee cellulari tra cui osteoblasti e condroblasti

c)      Risultati clinici e di laboratorio sovrapponibili alla tecnica di trapianto dei condrociti autologhi con presenza di proteoglicani e collagene di tipo II tipici della cartilagine ialina originaria

 

INDICAZIONI

 

@ OCD: Osteo-Condrite Dissecante giovanile o post-traumatica

@ Lesioni OC di III°-IV° post-traumatiche

@ Lesioni degenerative post-meniscectomia contenute (oltre i 2 cm in zona di carico)

@ Lesioni in esiti di altri trattamenti falliti

 

CONTROINDICAZIONI

 

@ Lesioni speculari estese (Kissing lesion)

@ Osteonecrosi estese

@ Artriti infiammatorie con sinovite produttiva

@ Patologie immunitarie
 

@ Obesità (BMI > 30)

@ Età maggiore dei 60 anni

@ Artrosi degenerativa mono o  pluri-compartimentale Ahlback > 2 e Kellgren-La